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Giancarlo Giannini, 35 anni, operaio, padre. Uccide la moglie a colpi di forbice. Condannato a 24 anni di reclusione

Palma Campania (Napoli), 2 Luglio 2012


Titoli & Articoli

Uccide la moglie con le forbici per un raptus di gelosia (la Repubblica – 2 luglio 2012)
E’ accaduto a Palma Campania, in provincia di Napoli. L’uomo ha prima ferito la donna in casa, poi le ha conficcato le lame nel petto sul balcone. Ignari i figli della coppia di quattro e sei anni.L’uxoricida fermato dai carabinieri ha ammesso le sue responsabilità.
Il corpo immerso in una pozza di sangue, un paio di forbici di grosse dimensioni conficcato nel petto e ferite in varie parti del corpo. Così i carabinieri hanno trovato il corpo di Alessandra Sorrentino, casalinga 26enne di Palma Campania, in provincia di Napoli e madre di due figli di 4 e sei anni. La donna è stata uccisa da suo marito, Giancarlo Giannini che avrebbe agito in un raptus di gelosia.
L’omicida, 35 anni, stamattina poco prima delle tre ha aggredito violentemente la moglie con una forbice piccola, provocandole delle ferite non mortali. Poi lei ha tentato la fuga e suo marito, l’ha inseguita in casa fin fuori il balcone della loro abitazione, in via Municipio al civico 92, dove l’ha uccisa con un paio di forbici grandi. E lì che i carabinieri l’hanno rinvenuta priva di vita. I carabinieri hanno fermato Giannini che ha ammesso le sue responsabilità, ricostruendo con gli inquirenti la lite per un presunto tradimento della donna.
Illesi e ignari di quanto è accaduto i due figli della coppia, che sono stati affidati temporaneamente a uno zio della vittima. I piccoli sono stati portati via dall’abitazione mentre ancora dormivano. Al risveglio nell’auto dei carabinieri, la loro prima domanda è stata: “Dov’è la mamma?”.

 

Palma Campania, l’uxoricidio sconvolge la città. l’assassino è in cella di isolamento (il Mediano – 3 luglio 2012)
In strada e sui social network, la morte di Alessandra Sorrentino è l’argomento del giorno. Ma prevale il rispetto e la preoccupazione per la sorte dei due figli piccoli: “Ci occuperemo di loro”
Il giorno dopo la morte di Alessandra Sorrentino, un’intera città è scossa. Giancarlo Giannini, operaio di 35 anni, ha ucciso la moglie per gelosia, dopo aver scoperto un presunto tradimento. A Palma Campania l’uxoricidio messo in atto dall’uomo è diventato in poche ore l’argomento principale della pubblica opinione. Anche sui social network il dibattito impazza: su “Palma Campania, una notizia al giorno”, la pagina facebook seguita da quasi 2300 utenti, in tanti postano la propria opinione. Un vivace scambio di idee sulla tragedia portato avanti sommessamente, senza troppe polemiche. Emerge, insomma, il giusto rispetto per la morte orrenda di Alessandra, 26 anni e madre di due bambini di 4 e 6.
Emerge, soprattutto, la voglia di interessarsi al problema della violenza in famiglia, del cosiddetto “femminicidio”. “Come comunità dobbiamo reagire e proporre incontri e dibattiti, per scongiurare che episodi di una tale brutalità possano rimanifestarsi”, scrive Antonio Nunziata. Anche in paese le chiacchiere sono tante, ma a prevalere è la preoccupazione per i due bambini di Alessandra e Giancarlo. Non sanno ancora nulla della tragedia e per adesso sono ospitati dai familiari di lei, attenti a tenerli lontano dal clamore della gente e dei mezzi di comunicazione. Anche alcune amiche di Alessandra si sono interessate alla sorte dei bambini: “Dobbiamo garantire loro un futuro, faremo il possibile”, fanno sapere.
Intanto Giancarlo Giannini si trova nel carcere di Poggioreale in isolamento. Guardato a vista, per evitare il rischio di un gesto estremo.
La salma di Alessandra, invece, si trova al secondo policlinico di Napoli, dove l’autopsia sarà effettuata nelle prossime ore. Nessun dubbio, comunque, sulla dinamica del feroce assassinio, raccontata dallo stesso Giannini a carabinieri e magistrati. I due hanno cominciato a litigare furiosamente intorno alle 3. L’uomo ha provato a buttare la moglie giù dal balcone: lei si è difesa, in un primo momento è riuscita a rientrare in casa, ma non ad evitare la furia violenta del marito. Giancarlo si è avventato su di lei con delle forbici piccole, ferendola in più parti: Alessandra è fuggita di nuovo sul balcone, ha provato a chiedere aiuto ma il marito l’ha aggredita ancora. Pugni, schiaffi, calci e un altro paio di forbici, stavolta più grandi: con queste ha sferrato il colpo mortale, infilando la lama nel petto.

 

Facebook, post pro assassino: «Non giudicate quel marito» (Corriere del Mezzogiorno – 4 luglio 2012)
Sul social network comprensione per Giancarlo, che ha massacrato la moglie per un messaggio d’amore sul web

Alessandra con il marito Giancarlo che l'ha uccisa: all'apparenza una coppia felice Alessandra con il marito Giancarlo che l’ha uccisa: all’apparenza una coppia felice

NAPOLI — Dotarsi di un software neanche troppo sofisticato, installarlo sul proprio pc per «spiare» il computer di sua moglie, non deve essere stata operazione difficile. Si tratta infatti di sistemi informatici molto utilizzati e di cui tanti cominciano a farne uso e soprattutto abuso. La legge contro gli stalker, voluta dall’onorevole Mara Carfagna, rappresenta un deterrente ma non troppo. Le denunce rispetto a donne o uomini «disturbati» da attività di spionaggio sono aumentate tantissimo. Domenico Foglia, capo della Polizia Postale di Napoli, lo conferma: «Sono moltissime e sempre in crescendo. Le vittime sono per lo più donne, circa il settanta per cento».
INCREDULITA’ WEB – Per il marito assassino, Giancarlo Giannini, accecato dalla gelosia, era quello l’unico modo per mettere fine a tutta una serie di sospetti che lo logoravano già da qualche mese. E così Facebook, il social network più diffuso nel mondo, diventa quasi l’arma del delitto. La moglie, Alessandra Sorrentino, colpevole evidentemente di amare un altro uomo e di scriverglielo proprio su Fb. Alessandra non c’è più, Giancarlo è ammutolito in una cella del carcere di Poggioreale. Isolato dagli altri detenuti e controllato a vista. Il suo sguardo è fisso nel vuoto, il timore che possa pensare al suicidio, tiene gli agenti penitenziari in allerta.
Al comando provinciale dei carabinieri di Nola passano in rassegna tante testimonianze. I parenti di Alessandra, gli amici. Increduli e affranti. Facebook continua ad avere un ruolo il giorno dopo la tragedia. E’ il profilo di Giannini a fornire elementi, quello della moglie è stato subito cancellato. Ieri, alle due del pomeriggio, sulla sua bacheca, una decina di post. «Cosa hai fatto?». «Come puoi aver distrutto la vita anche ai tuoi figli?», «Sei un mostro». I post su Fb animano le discussioni, accendono i dibattiti. Purtroppo anche in questa circostanza, al «mi piace» o «non mi piace» si sono aggiunti commenti più «pacati» nei confronti dell’assassino. «Ma che ca… dite!», «Non è possibile giudicare dal di fuori», «Fatevi i ca… vostri».
DELITTO SPIETATO – Un’ora più tardi il popolo di facebook non ritrova più la bacheca di Giannini. Non aggiunge più commenti. Sulla pagina resiste la foto grande in cui marito e moglie si baciano, un’immagine peraltro recente inserita il 7 maggio scorso. Una foto che indicava, anzi indica ancora, il suo profilo. Alla luce del delitto quella foto sembra quasi essere stata messa lì per pubblicizzare un amore, allontanare chi volesse eventualmente distruggerlo. Un amore che evidentemente non era così saldo, stando a parecchie testimonianze. Un’apparenza felice, ma dentro casa già tanti litigi. Tanta insoddisfazione. Non ha retto Giancarlo Giannini, sino a consumare un delitto dalle connotazioni spietate. Scopre il tradimento, si arma con delle forbici, insegue ed uccide sua moglie. Nel modo più barbaro. Le urla dei vicini in qualche modo provvidenziali.
PERCHE’ FACEBOOK – In questi casi, l’assassino completamente fuori di testa può anche continuare a riversare la sua rabbia sulle altre persone presenti in casa al momento del delitto. I due bambini (dormivano) potevano essere in pericolo. Ora sono stati affidati agli zii, chiedono in continuazione della mamma, del papà. Hanno quattro e sei anni, per ora non gli è stato detto nulla. Nella loro mente resteranno soltanto i ricordi di una famiglia felice. L’ultima giornata insieme, nove giorni fa. Al mare, a Capaccio. Istantanee postate proprio da Alessandra su Fb. Lei sdraiata su un’asciugamani, sempre lei davanti ad un piatto di trofie. E sempre lei intenta a guardare il telefonino. Occhiali scuri, mai un sorriso. E soprattutto mai una foto in cui lei e Giancarlo fossero insieme. Da quanto tempo Giannini «spiava» sua moglie? Perchè proprio Facebook? Le risposte arriveranno probabilmente dalla perizia che verrà effettuata sul software di cui si era dotato il marito accecato dalla gelosia.
(di Monica Scozzafava)

Uccise la moglie a colpi di forbice: condannato a 24 anni di reclusione (il Fatto Vesuviano – 22 luglio 2013)
È stato condannato a 24 anni di reclusione, Giancarlo Giannini, 36 enne di Palma Campania, che nella notte tra l’1 ed il 2 luglio dello scorso anno, uccise, nella loro abitazione, a colpi di forbice, la moglie Alessandra, di 26 anni, spinto dalla sua profonda gelosia per la donna.
A deciderlo è stata la IV sezione della Corte d’Assise di Napoli, dopo che per l’uomo, il Pm Raffaele Barela, aveva chiesto l’ergastolo. Ad influire sulla sentenza, la perizia psichiatrica fatta all’uomo, che avrebbe agito spinto da un folle raptus di gelosia, prima salvando la donna dal cadere dal balcone, durante la lite, e poi colpendola decine di volte, fino a toglierle la vita.


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