Loading

Ivano Ferrais, 47 anni, operaio, padre. Uccide l’ex moglie a colpi di fucile da caccia e si suicida

Reggiolo (Reggio Emilia), 5 Settembre 2011

ivano ferrais


Titoli & Articoli

Uccide la moglie e si suicida. La tragedia a Reggiolo (il Fatto Quotidiano – 5 settembre 2011)
Un meccanico di 47 anni, Ivano Ferraris, originario della provincia di Verona ma residente a Reggiolo nella bassa reggiana, questa mattina intorno alle dieci ha prima ucciso la moglie Beatrice Mantovani, che aveva appena accompagnato la figlia di 5 anni all’asilo, poi si è tolto la vita. La donna,  35 anni originaria di Carpi e barista in un locale di Novellara, è stata assassinata con una serie di fucilate che l’anno sorpresa mentre scendeva dall’auto e stava accingendosi a far ritorno alla propria abitazione in via Falcone a Reggiolo.
Secondo le prime  testimonianze dei vicini, i colpi esplosi dal fucile da caccia di proprietà del padre dell’assassino (arma regolarmente denunciata ndr) sarebbero stati due. Dopo l’omicidio  l’uomo si è tolto lui stesso la vita. Vano e disperato il trasporto di Beatrice Mantovani verso l’Ospedale  Maggiore di Parma. La donna infatti è deceduta durante il tragitto. Il movente del folle gesto sarebbe da ricercare nella separazione tra i due, avvenuta circa sette mesi fa. A rendere ancora più tragica la vicenda è il particolare che la Mantovani avesse appena accompagnato all’asilo la figlia di soli 5 anni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri mentre le indagini su questo caso di omicidio-suicidio sono coordinate dal pubblico ministero di Reggio Emilia Luciano Padula. (di Matteo Incerti)

Reggiolo schock Spara all’ex moglie e si toglie la vita. Lei muore in ambulanza (thedot cultura – 5 settembre 2011)
Tragedia a Reggiolo; un uomo di 47 anni, Ivano Ferrais meccanico originario di Verona, da poco separato dalla moglie, ha sparato due colpi di fucile da caccia contro la donna, la 35enne Beatrice Mantovani di professione barista al Café Letterario di Novellara, poi ha puntato l’arma contro se stesso togliendosi la vita. Il fatto di sangue è accaduto questa mattina poco dopo che la donna aveva portato la loro figlioletta di 5 anni a scuola per il primo giorno di attività.
I due,  separati da sette mesi, si sono successivamente incontrati nella loro villetta di via Ligabue 6 a Reggiolo dove vivevano assieme fino a poco tempo ed hanno cominciato a litigare. Poi il drammatico epilogo; l’uomo le ha sparato contro col suo fucile riducendola in fin di vita mentre la donna era in macchina, su una Fiat Scudo poi si è rivolto l’arma in bocca ed ha fatto fuoco, poco lontano nel cortile di casa. Lui è morto sul colpo, lei è deceduta poco dopo le 12 prima dell’arrivo all’ospedale di Parma. Dopo la separazione il 47enne era caduto in un grave stato di depressione. I due avevano in passato lavorato insieme al Bettolino di Reggiolo. Il sostituto procuratore Luca Guerzoni coordina le indagini.
UN QUARTIERE SOTTO SCHOCK Una famiglia normale, persone tranquille ed educate. Sono sconvolti i vicini di casa della coppia, non si spiegano come un uomo come Ivano Ferrais possa avere commesso un gesto del genere. Il primo a vedere i cadaveri e a dare l’allarme ai soccorsi è stato Agenore Giovannini, la cui abitazione si trova proprio di fronte alla villetta teatro della tragedia. “Stavo tagliando l’erba insieme a mia nipote – racconta – quando ho sentito tre colpi, due molto forti, il terzo attutito, provenienti dalla casa di Ivano. Io e mia nipote siamo corsi a vedere e la prima cosa che abbiamo notato è stato il corpo di Ivani riverso a terra davanti a casa. Subito dopo mi sono accorto di Beatrice nel furgone. Non l’ho vista bene perché il vetro era tutto sporco si sangue, ma si muoveva. Penso che fosse ancora viva. A quel punto sono tornato a casa e ho chiamato il 118 e i carabinieri”.
Il tranquillo quartiere residenziale alle porte di Reggiolo dove si è consumata la tragedia è sotto schock. Tutti conoscevano la giovane coppia: nessuno li aveva mai sentiti litigare. Certo, i vicini sapevano che tra loro c’erano stati dei problemi culminati con una dolorosa separazione. “Si erano separati sette mesi fa, – racconta un altro conoscente – Ivano si lamentava spesso con me della sua situazione, diceva che non era facile stare da solo, che gli mancava la famiglia. Non avrei mai pensato che potesse fare una follia così”.


Link