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Jaime Moises Rodriguez Diaz, 41 anni, manager Nestlè, padre. Dopo anni di violenze, soffoca la moglie e tenta di strangolare uno dei figli. Condannato a 27 anni per omicidio, viene processato anche per violenza sessuale su una figlia suicida

Arese (Milano), 19 Giugno 2021


Titoli & Articoli

Arese, uccide la moglie a coltellate: arrestato 41enne (SkyTg24/ansa – 19 giugno 2021)
È accaduto questa mattina. Sul posto i carabinieri di Rho e gli uomini della Sezione Investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo di Milano
Un uomo di 47 anni, Jaime Moises Rodriguez Diaz, ha ucciso a coltellate la moglie Silvia Susana Villegas Guzman questa mattina ad Arese (in provincia di Milano). È accaduto in un appartamento di via Gran Paradiso. Durante un litigio, il marito, un cittadino messicano di 41 anni, ha ferito mortalmente la donna, connazionale di 48 anni, con un coltello. Dopo l’omicidio, l’uomo si è rinchiuso in bagno ma è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Rho. A dare l’allarme sono stati figli della coppia, tutti e tre in casa al momento del delitto. Sul posto è intervenuta anche la Sezione Investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo di Milano. L’uomo dovrebbe essere interrogato nelle prossime ore dal pm Giovanni Tarsia.
Gli accertamenti. Stando ai primi accertamenti, la causa della morte sarebbe da attribuire a una ferita all’arcata sopraccigliare destra della donna. Si attende il medico legale per l’ispezione del corpo della vittima. Il marito ha poi probabilmente utilizzato un coltello da cucina per ferirsi alle braccia e al torace. È stato trasportato l’ospedale di Garbagnate Milanese, dove non è in pericolo di vita ed è piantonato dai carabinieri. La coppia si era trasferita in Italia da un mese e avevano tre figli. L’uomo, a quanto risulta, aveva trovato lavoro alla Nestlè.

Uccide la moglie,arrestato anche per tentato omicidio del figlio (Ansa – 20 giugno 2021)
Il padre gli ha detto ‘ho ammazzato tua madre ora tocca a te’
Ha cercato di strangolare anche il figlio 18enne, Jaime Moises Rodriguez Diaz, il 41 enne messicano che ieri ha ucciso la moglie Silvia Susana Villegas Guzman, nella loro casa di Arese, la cittadina in provincia di Milano dove si erano trasferiti provenienti dal Messico da circa un mese. Da quanto è stato riferito, l’uomo, all’alba di ieri, dopo l’assassinio della donna, nel soggiorno di casa avrebbe detto al ragazzo “ho ucciso tua madre e ora tocca a te” . Poi avrebbe cercato di strangolarlo con una cintura di nylon. Il giovane è riuscito a difendersi. Tra i due c’erano spesso attriti per via del carattere autoritario del padre. Rodriguez Diaz, dopo essere stato medicato all’ospedale di Garbagnate, è stato arrestato e trasferito nel carcere di San Vittore, con l’accusa di omicidio della moglie e anche del tentato omicidio del suo primogenito.

Femminicidio ad Arese uomo uccide la moglie e poi si accoltella in via Gran paradiso 3 ad Arese (MILANO – 2021-06-19, MAURIZIO MAULE) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Niente ergastolo per il manager che ammazzò la moglie e cercò di uccidere il figlio (milano Today – 16 novembre 2022)
L’omicidio a giugno 2021 ad Arese. Il pm aveva chiesto l’ergastolo per il 42enne
No alla pena massima. È stato condannato a 27 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato e tentato omicidio, Jaime Moises Rodriguez Diaz, il manager di 42 anni di origine messicana che, secondo l’accusa, il 19 giugno del 2021 uccise la moglie di 48 anni, Silvia Susana Villegas Guzman, soffocandola, e tentò di ammazzare uno dei figli, allora 18enne. Il dramma si era consumato nella villetta della coppia, che da pochi mesi si era trasferita dal Paese d’origine, al civico 3 di via Gran Paradiso ad Arese.
La Corte d’Assise di Milano, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, ha riconosciuto all’uomo le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante rimasta, cioè quella di aver ucciso la convivente, mentre un’altra è stata cancellata. Il pm Giovanni Tarzia aveva invece chiesto l’ergastolo e sei mesi di isolamento diurno per il manager. “Ha dato due giri alla cintura stretta attorno al collo del figlio subito dopo che con il braccio aveva soffocato la moglie”, era stata la ricostruzione del pubblico ministero. Il ragazzo, che si trovava in casa insieme agli altri due fratelli, era intervenuto per aiutare la madre e si era difeso “con unghie e morsi e il padre non è riuscito ad ucciderlo solo per l’intervento salvifico del fratello”, ha detto ancora il pm, che aveva chiesto alla Corte di non concedere alcuna attenuante al 42enne.
I giudici hanno anche disposto 5 anni di libertà vigilata per l’imputato a pena espiata e riconosciuto provvisionali di risarcimento per i tre figli, assistiti dai legali Giorgio Conti e Silvia Belloni, tra 100mila e 200mila euro a testa. Nelle indagini, condotte dai carabinieri di Rho, i tre figli della coppia avevano descritto il padre, difeso dall’avvocato Iacopo Viola, come “un uomo violento e pericoloso”. Le violenze, avevano raccontato, erano già iniziate quando la famiglia viveva in Messico.

“Si sentiva fallito come padre e marito” Concesse le attenuanti a Rodriguez Diaz (il Giorno – 24 dicembre 2022)
Aveva “una condizione emotiva del tutto alterata al momento della commissione dei fatti”, era “un uomo che si sentiva fallito come genitore” e “marito”. Con queste motivazioni la Corte d’Assise di Milano ha deciso di riconoscere le attenuanti generiche per il suo “stato emotivo” a Jaime Moises Rodriguez Diaz, manager di 42 anni di origine messicana che il 19 giugno 2021, ad Arese, uccise la moglie di 48 anni, Silvia Susana Villegas Guzman, soffocandola, e tentò di ammazzare con una cintura uno dei tre figli, 18enne. Attenuanti che hanno portato a 27 anni di reclusione la pena per l’imputato, a fronte di una richiesta di ergastolo e sei mesi di isolamento diurno per omicidio volontario aggravato e tentato omicidio formulata dal pm Giovanni Tarzia. Pm che nella requisitoria aveva ricordato come nelle indagini, condotte dai carabinieri di Rho, i tre figli della coppia avessero descritto il padre, difeso dall’avvocato Iacopo Viola, come “un uomo violento e pericoloso”.
Rodriguez, scrive la Corte (giudici togati Ilio Mannucci Pacini e Alessandro Santangelo), “era ‘un uomo rotto, spaccato’, come acutamente compreso” da uno dei tre figli “poco prima di essere aggredito, un uomo che si sentiva fallito come genitore per non essere riuscito a costruire ‘una buona famiglia’, come padre per gli errori commessi e come marito”. Sulla base di una sentenza della Cassazione dell’82, la Corte chiarisce che “gli stati emotivi o passionali, pur non escludendo né diminuendo l’imputabilità” possono “essere considerati dal giudice ai fini della concessione delle circostanze attenuanti generiche, influendo essi sulla misura della responsabilità penale”.
“Non l’ho uccisa io, la sua morte è avvenuta per via di un processo patologico interiore conseguenza del fatto che mia moglie praticava l’autoipnosi e studiava la disciplina del magnetismo quantico. Era al secondo livello di studio e questo le ha impedito, per mancanza di esperienza, di controllare le conseguenze estreme della scelta di autoipnotizzarsi”. Le parole di Jaime Moises Rodriguez Diaz lette in un’udienza. Il manager non confessò l’omicidio né avvertì i soccorsi quando la moglie era a terra.

Uccise la moglie: accusato anche di abusi sulla figlia (che si è tolta la vita) – (Milano Today – 15 giugno 2023)
Drammatici dettagli da un’ulteriore indagine sull’uomo, che sta scontando una condanna in primo grado a 27 anni
Uccise la moglie nel 2021 ad Arese, nella Città metropolitana di Milano, e ora è accusato anche di avere perpetrato per anni abusi sessuali su una dei suoi tre figli, che si è tolta la vita l’anno scorso. Il protagonista è Jaime Moises Rodriguez Diaz, oggi 43enne, in passato manager per una multinazionale, ora in carcere dove sconta la condanna a 27 anni in primo grado per l’omicidio della moglie e il tentato omicidio di un altro dei figli, all’epoca 18enne.
Emerge dalla chiusura delle indagini notificata all’uomo in carcere, che porteranno alla richiesta di un processo per violenza sessuale aggravata dal fatto che la vittima aveva meno di 14 anni. La ragazza sarebbe stata abusata tra il 2017 e il 2021, quando la famiglia viveva in Messico. La bimba aveva 10 anni quando sarebbero iniziati gli abusi e ne aveva 15 quando, l’8 dicembre 2022, si è tolta la vita.
L’uomo uccise la moglie, Silvia Susana Villegas Guzman, all’epoca 48enne, all’alba del 19 giugno 2021 nella casa di famiglia in via Gran Paradiso ad Arese, al termine di una lite. Le indagini dei carabinieri hanno appurato che l’uomo tentò di uccidere anche il figlio maggiore, che aveva 18 anni. Pochi mesi prima la famiglia si era trasferita in Italia dal Messico. Nel mese di novembre del 2022 arrivò la condanna a 27 anni. Il pubblico ministero aveva chiesto l’ergastolo. Durante le indagini, i tre figli avevano descritto il padre come un uomo pericoloso e violento. Ora le ulteriori, drammatiche novità.


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