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Barbara Fontana, 47 anni, impiegata in uno studio notarile ed escort. Narcotizzata e uccisa con 41 colpi di coltello e cacciavite da un aggressore seriale di prostitute cui aveva dato appuntamento

San Pietro in Casale (Bologna), 5 Agosto 2016


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Uccisa in hotel, Barbara è stata prima seviziata con un punteruolo (il Resto del Carlino – 12 agosto 2016)
I risultati dell’autopsia sul corpo della 47enne trovata morta a San Pietro in Casale
Prima l’ha seviziata con un punteruolo, forse a lungo. Poi l’ha finita con il coltello. Una morte terribile, quella di Barbara Fontana, la escort di 47 anni ammazzata nella notte fra giovedì e venerdì in una stanza al primo piano dell’hotel Melograno di San Pietro in Casale. Per quel delitto è sotto accusa il 56enne ferrarese Claudio Villani, aggressore seriale di prostitute che aveva dato appuntamento a Barbara dopo averla contattata su un sito internet.
Ieri il medico legale Sveva Borin, incaricata dal pm Antonello Gustapane, ha effettuato l’autopsia sul corpo della donna e, alla fine, sono arrivate alcune risposte sulla dinamica del delitto. Innanzi tutto, i colpi. Sono stati una quarantina, di cui tre sferrati con un coltello e gli altri con un punteruolo o un cacciavite. Villani ha cioè usato due armi da taglio, come peraltro aveva detto ai carabinieri al momento dell’arresto, aggiungendo di averle gettate in un fiume vicino all’albergo.
Dei 40 colpi, solo 8-9 sono profondi, tutti gli altri sono superficiali. Delle tre coltellate, ben due sono penetranti. Probabilmente, quindi, Villani ha seviziato la vittima con il punteruolo, per poi ucciderla con il coltello. Questa, almeno, è l’ipotesi del medico legale.
Barbara Fontana non si è difesa. Le ferite sono tutte nella zona toracica, nessuna è sulle mani o altrove. Non ci sono, insomma, ferite da difesa. Questo fa pensare che la donna fosse stata drogata, altrimenti ben difficilmente avrebbe subito tanti colpi senza muovere un dito. La fase delle sevizie potrebbe essere durata anche a lungo, un’agonia forse di ore, è impossibile stabilirlo. Certamente le ferite superficiali sono state inferte prima delle mortali. Solo gli esami della tossicologa Elia Del Borrello, i cui esiti arriveranno fra molti giorni, potranno dire se la 47enne è stata narcotizzata. Ma, vista la dinamica, è molto probabile. (di Gilberto Dondi)

 

 

 

 

La Nuova Ferrara – 26 settembre 2017

Barbara Fontana, la 47enne uccisa nella notte tra il 4 e il 5 agosto 2016 nell’albergo di San Pietro in Casale da Claudio Villani, aveva una doppia vita. Di giorno lavorava come impiegata part time in un importante studio notarile del centro di Bologna, la notte si “trasformava” in Arianna Bolognese o Arianna Modesti, avvenente escort per incontri riservati. Solo in pochissimi conoscevano la doppia vita della donna. I genitori, dai quali era tornata a vivere per un periodo dopo un matrimonio naufragato, non sapevano nulla. Dedita a lavoro e famiglia, la Fontana, era andata a vivere alla Bolognina (un quartiere della città) con un altro uomo. Arrotondava con incontri clandestini e partecipando a feste particolari. Villani lo aveva aveva conosciuto tramite una delle sue inserzioni.


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